La Bioeconomia in Italia tra Ricerca e Industria

Esperienze a confronto su economia circolare e valorizzazione degli scarti agroalimentari

La Bioeconomia in Italia tra Ricerca e Industria
Esperienze a confronto su economia circolare e valorizzazione degli scarti agroalimentari

22 maggio 2025 | ore 9.00 - 13.30

Innovhub SSI - via G. Colombo 83, Milano

PRESENTAZIONI DISPONIBILI AI LINK NEL PROGRAMMA

La transizione verso modelli produttivi più sostenibili è una delle sfide centrali dell’attuale contesto economico e ambientale. La bioeconomia rappresenta un'opportunità strategica per ripensare l'intero sistema agroalimentare, puntando sulla valorizzazione degli scarti, la riduzione degli sprechi e lo sviluppo di nuovi prodotti e processi a basso impatto ambientale.

Questo workshop è nato con l’obiettivo di mettere a confronto esperienze concrete di ricerca applicata e progetti industriali che, in Italia, stanno contribuendo a costruire un’economia circolare basata sull’uso efficiente delle risorse biologiche. Sono stati presentati casi studio, tecnologie emergenti e modelli di collaborazione tra università, centri di ricerca e imprese, con un focus particolare sul recupero degli scarti agroalimentari e la loro trasformazione in risorse ad alto valore aggiunto.

Un’occasione per condividere conoscenze, stimolare sinergie e promuovere nuove traiettorie di sviluppo sostenibile.

Un evento organizzato da Innovhub SSI e CNR con il supporto di Enterprise Europe Network, LGCA - Lombardy Green Chemistry Association, CNR Scitec.

Resoconto della giornata

Il convegno ha rappresentato un'importante occasione di confronto tra mondo della ricerca e dell’impresa attorno a uno dei temi centrali della transizione ecologica, la bioeconomia circolare, e ha catalizzato l’interesse di numerosi operatori del settore, ricercatori e imprese.

La giornata si è aperta con un'introduzione di Angelo Lunghi, Responsabile Area Ricerca di Innovhub SSI e Nicoletta Ravasio, Preseidente del CTS del Cluster Spring che hanno chiarito il posizionamento strategico del workshop: valorizzare le risorse biologiche inutilizzate o sottoutilizzate, ridurre gli sprechi e creare nuove filiere industriali sostenibili fondate sulla collaborazione tra scienza e industria.

Il programma degli interventi, ben articolato e focalizzato su casi concreti, ha saputo stimolare l’interesse del pubblico sin dalle prime battute.

In particolare, l’intervento congiunto di Andrea Mascaro (Lamberti S.p.A.) e Angela Montanari (TomaPaint S.r.l.) ha suscitato grande attenzione per l’originalità dell’approccio: l’uso di estratti di pomodoro per la realizzazione di coating industriali, una soluzione che coniuga perfettamente innovazione chimica e sostenibilità ambientale, un progetto che ben incarna il concetto di “chimica verde”, dimostrando che anche in settori altamente tecnici si possono applicare principi di economia circolare con successo.

Altro momento particolarmente apprezzato è stato quello che ha visto protagonisti Roberto Zamboni (Kerline S.r.l.) e Giovanna Sotgiu (CNR ISOF), che hanno raccontato l’evoluzione di un progetto in grado di trasformare la lana di scarto in ingredienti funzionali per cosmetici e prodotti biomedicali: un esempio virtuoso di come lo scarto possa diventare materia prima per filiere ad alto valore aggiunto, grazie a un’efficace sinergia tra ricerca scientifica e capacità imprenditoriale.

Non meno rilevanti gli interventi di Federica Zaccheria (CNR SCITEC) e Liliana Folegatti (Innovhub SSI), che hanno illustrato rispettivamente gli approcci chimici alla bioraffineria degli scarti e le possibilità di riutilizzo dell’olio di sansa di oliva come fluido tecnico. Due contributi che hanno evidenziato quanto il potenziale degli scarti agroalimentari sia ancora in larga parte inesplorato.

Il focus si è poi spostato sul packaging sostenibile con Stefano Tagliabue (Corapack), che ha presentato il progetto di capsule compostabili per uso quotidiano. Il suo intervento ha sottolineato come le piccole scelte di consumo, in sinergia con l’applicazione di tecnologie innovative possano avere ricadute significative a livello sistemico, richiamando il concetto di “sostenibilità diffusa”.

Infine, il team di Biosiness S.r.l., rappresentato da Chiara Fornasa e Alireza Mansouri, ha illustrato un esempio creativo e affascinante di “bio-leather” ricavato dagli scarti industriali del caffè, dimostrando ancora una volta la versatilità e la forza innovativa della bioeconomia applicata.

Tuttavia, il momento forse più significativo della giornata è stato quello dedicato alla sessione di Q&A, dalle ore 13:00 alle 13:30, durante la quale il pubblico – interessato e partecipe – ha interagito attivamente con i relatori. Gli interventi dalla platea hanno dato vita a un vivace e costruttivo dibattito, che ha spaziato dalle difficoltà di scala industriale alla necessità di politiche di incentivo, dalla certificazione dei sottoprodotti al ruolo delle tecnologie digitali nella tracciabilità delle nuove filiere. Diversi partecipanti hanno posto quesiti molto specifici, segno di un coinvolgimento profondo e di un reale interesse anche per  cogliere opportunità concrete di collaborazione e innovazione e per creare eventuali partenariati per applicare a prossimi bandi di ricerca europei, nazioni e regionali.